Cosa dici quando parli?

L’ascolto attivo, che caratterizza sia il Counseling che il lavoro con le Costellazioni Familiari, è particolarmente attento alle sfumature, alle metafore, all’accostamento delle parole, alle immagini che costantemente usiamo per comunicare. Quando una persona parla della sua storia e della tematica che porta, dice molto più di quanto racconta e dà una serie di informazioni che forse nemmeno sa di portare all’ascolto del facilitatore.

Un conto è dire “mi trovo in questa situazione”, un conto è dire “sono immerso in questa situazione” ed ancora diverso è dire “sguazzo in questa situazione”. Ogni discorso ha ovviamente un suo contesto ma, oltre a questo, ci sono sapori, colori, sfumature legate agli elementi, agli esempi, ai paragoni, alle frasi, ai miti e credenze familiari a cui facciamo riferimento e nei quali costantemente ci muoviamo. 

Portare l’attenzione a queste sfumature è di fondamentale importanza per identificare e fare emergere ciò che, pur restando celato, chiede di essere portato alla luce ed integrato. Sembra sempre scontato, ma di fatto parliamo come pensiamo e come sentiamo, per cui l’utilizzo dei termini non è mai casuale. 

Un buon facilitatore questo lo sa cogliere e da lì parte.