E’ sempre difficile spiegare cosa sono le Costellazioni Familiari, perché la verità è che vanno sperimentate.
E’ un metodo di lavoro (solitamente di gruppo) estremamente pratico, che dà la massima importanza al movimento del corpo, a ciò che si sente, alle posizioni che le persone assumono le une rispetto alle altre, in termini di distanza, vicinanza, sguardi. E, naturalmente, alla parola.
Si può partecipare come osservatori, come rappresentanti dei membri del sistema familiare, o come cliente che porta la propria tematica.
L’immagine più simile a questo tipo di lavoro è una rappresentazione teatrale, in cui si mette in scena una Storia, con i personaggi (chiamati rappresentanti), che pronunciano frasi (un po’ come le battute di un copione) ed uno spazio in tutto si svolge, che viene chiamato Campo.
Non c’è una spiegazione scientifica che dimostri come questo succeda, ma è la fisica quantistica a darci una possibile interpretazione grazie al fenomeno dell’entanglement, per cui qualsiasi elemento di un insieme che abbia condiviso informazioni con gli altri elementi, rimane in relazione con essi al di là di tempo e spazio, portando con sé tutte le informazioni specifiche di quel campo. Quando cambia qualcosa per un elemento, istantaneamente gli altri elementi dell’insieme cambiano all’unisono, a prescindere dal tempo e luogo in cui questo cambiamento avviene. Ciò fa sì che tutti collaborino e siano al servizio gli uni degli altri per mantenere l’equilibrio e l’armonia del sistema.
Allo stesso modo, i membri di un gruppo che partecipa ad una Costellazione hanno accesso ai vissuti, alle memorie ed al racconto che scorre dentro il proprio Albero genealogico e a quello di ogni persona presente. Accedendo a queste informazioni i rappresentanti rendono possibile osservare cosa sia avvenuto in un sistema familiare e come il destino di chi è venuto prima influenzi quello di chi è nato dopo.
Dunque a cosa serve mettere in scena una dinamica familiare?
Sicuramente non ad attribuire colpe o giudizi su chi ci ha preceduto, ma a mostrare le dinamiche sistemiche che mettono in stallo la nostra energia.
Quando percepiamo che qualcosa non fluisce, non ci sentiamo al nostro posto e non riusciamo a uscire da un copione che sembra non cambiare mai, è importante comprendere cosa sia veramente nostro e cosa invece stiamo ripetendo del passato familiare.
E questo è appunto ciò che emerge durante una Costellazione; essa risponde fondamentalmente a due domande: chi sto guardando? (ovvero dov’è il mio amore) e chi manca?
L’intuizione fondamentale di Bert Hellinger, padre di questo preziosissimo strumento, consiste nell’aver mostrato che le dinamiche fra i membri di una famiglia obbediscono a ordini molto particolari e che il sottrarsi a queste “leggi inviolabili” crea disarmonia.
La legge più importante è che tutti devono far parte del Sistema familiare ma, spesso, vi sono membri che per un destino difficile, pauroso, troppo doloroso o addirittura vergognoso (rispetto alle credenze di famiglia) vengono in qualche modo dimenticati. Si forma allora una sorta di punto cieco che racchiude verità nascoste, credenze depotenzianti, paure e attaccamenti che ci limitano. Oppure, si rimane inconsciamente impigliati nella rete della fedeltà familiare che dice “ti tengo stretto, non ti lascio andare via”, e questo fa sì che si segua in tutto e per tutto il destino di chi ci ha preceduto.
Ciò che si osserva, è che raramente un discendente si permette di essere più felice di un antenato e sovente, nel suo cuore, dice “ti seguo”.
Grazie alle Costellazioni Familiari, si portano alla luce le radici nascoste del dolore, dei sentimenti di fallimento, inadeguatezza ed esclusione, di quel malessere a cui spesso non si riesce a dare un nome, né una motivazione.
L’immagine conclusiva di una Costellazione riporta chiarezza ed una nuova comprensione che libera; tutto si conclude solo quando ogni partecipante si sente in armonia rispetto agli altri, perché quando siamo pronti a riconoscere il posto degli altri troviamo sicuramente anche il nostro.
Per questo Hellinger definiva le Costellazioni come “un aiuto alla vita” che si applica a tutti gli ambiti in cui percepiamo che una sorta di cortocircuito blocca la nostra autentica espressione : professione, relazioni, rapporto col denaro e col successo, salute.
Come procede questo aiuto?
Dai suoi scritti leggiamo:
La guarigione avviene – questo perlomeno è la mia esperienza con le costellazioni familiari – quando qualcosa che era in disordine nuovamente si ricongiunge, quando nasce un ordine. (…) Un disordine nasce soprattutto per il fatto che noi giudichiamo.
Che diciamo cioè: questo è bene, questo non è bene, questo è accettabile e quest’altro no. O anche, forse più precisamente: questo mi connette con la mia famiglia quest’altro no.
Qualcosa quindi viene vissuto come un bene, quando ci connette, naturalmente soprattutto con la nostra famiglia. (…) Per restare connessi con la nostra famiglia, contemporaneamente rifiutiamo anche qualcosa in noi. Spesso si tratta di persone rifiutate dalla famiglia.
In tal modo nasce un disordine: se all’interno della nostra famiglia rimaniamo fermi con il suo sistema di valori, per avere il diritto di appartenenza.
Quest’ordine può essere ripristinato solo se, al di là della nostra famiglia, entriamo in un campo più ampio in cui anche ciò che viene rifiutato dalla famiglia può essere un bene e viene accettato come un bene. In tal modo cresciamo oltre la nostra famiglia. Questo andare oltre la nostra famiglia diviene per noi un passo di crescita, un passo di crescita spirituale.
Quando si parla di Costellazioni Evolutive®?
Il nostro sistema familiare è vivo, costantemente in movimento e in evoluzione, proprio come un Albero il cui tronco conta innumerevoli anelli al suo interno: sono tutte le esperienze degli antenati che ci sostengono e che, al tempo stesso, sono desiderosi di ricevere nuove storie ed insegnamenti dai discendenti.
Per questo, all’interno della Famiglia, nascono pionieri che aprono nuove strade e che, mentre riconquistano ciò che hanno ereditato dai padri, contemporaneamente illuminano questo lascito di una nuova luce, rendendo possibile nuove e diverse prospettive e visioni.