Devo ringraziare Rizio per avermi introdotto a questo concetto meraviglioso e difficilmente traducibile, come spesso accade coi termini orientali. Il Wu wei è uno dei precetti fondamentali del Taoismo e la traduzione che più sento mia è “non resistenza”.
In primo luogo ci si riferisce ad un’azione priva di sforzo perchè guidata dalla piena consapevolezza di ciò che sentiamo e pensiamo. Agiamo senza incontrare resistenze perché profondamente allineati con il nostro Senso.
Si tratta poi di un profondo accordo col tempo opportuno, del sapere quando agire o non agire. Come racconta l’Ecclesiaste, c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole ed il Wu Wei indica proprio la capacità di seguire il flusso degli eventi senza affannarsi per modificare ciò su cui non abbiamo alcun controllo e, al tempo stesso, restando pronti ed aperti quando è richiesta la nostra azione. Stando in accordo con questo flusso ecco che l’agire è “senza sforzo”.
Infine, questa azione fluida è in perfetta risonanza con l’equilibrio naturale e, dunque, non interferisce.
Quest’ultimo è forse l’aspetto più complicato da vivere perchè siamo spesso animati da slanci interventisti, in particolare nei confronti di parenti e amici che vorremmo salvare da loro stessi e da quelli che ci sembrano accadimenti ingiusti nelle vite di tutti. Potremmo dunque chiederci quanto siamo disposti a lasciare spazio ad un Ordine Naturale più grande e più saggio di noi o quanto invece preferiamo lottare sempre e comunque per conquistare il senso del nostro vivere.