Coerenza e Consistenza

Nella mia prossima vita approfondirò sicuramente lo studio delle lingue antiche e l’Etimologia, che a volte mi sembra più efficace della psicoterapia (non me ne vogliano gli psicoterapeuti).

Ma nel frattempo devo sfruttare quello che ho studiato, cioè alcune lingue straniere che ben si prestano a giochi di parole. Prima fra tutte l’inglese.

Una parola che mi ha sempre affascinata è “consistent”, che significa certamente consistente ma anche coerente, congruo. E allora pensavo a cosa significa per me essere coerente. Non credo riguardi tanto il fare la stessa cosa, invariabilmente, in una sorta di moto rettilineo uniforme che non prevede sbavature, quanto piuttosto una sorta di solidità e radicamento

Certo, direte voi, un albero non si sposta esattamente per il fatto che le sue radici sono salde al terreno, quindi una certa idea di fissità è insita nella coerenza. Ma in quello stesso albero le foglie cambiano continuamente. 

Dunque quella “consistenza” che il termine inglese evoca richiama forse anche un’altra implicazione, che è quella dell’entrare dentro, come in un processo “materico”, dove dai continuità alle tue scelte ed ai comportamenti perché entri davvero nelle cose. E da questa esperienza possono scaturire anche comportamenti che pensavi non avresti mai messo in campo prima.         

In questo senso posso essere coerente coi miei valori pur facendo cose anche molto diverse da quelle che ho sempre fatto, senza essere meno “consistente”, proprio come le foglie dell’albero che non sono mai le stesse. La coerenza infatti ha forse più a che fare coi valori e ai princìpi a cui ci ancoriamo che alle azioni in quanto tali.

E tu, quanto sei consistente? Che peso specifico hanno i valori che ti guidano?