Percorsi di Gruppo

RAPPRESENTAZIONI SISTEMICHE a rilascio corporeo

Una modalità di lavoro che scende più in  profondità rispetto alle Costellazioni Familiari Tradizionali, perchè porta l’attenzione alla risposta del corpo a ciò che accade.  Questo permette di integrare parti di noi che sono rimaste “congelate” e non elaborate.

Costellazioni
Familiari Evolutive®

Riconoscere nelle dinamiche di appartenenza al nostro Sistema Familiare un punto saldo, che sostiene e libera le nostre qualità migliori. Portare nel Mondo, come Pionieri, ciò che ancora rimane inespresso nel nostro Albero Genealogico

Costellazioni
Archetipali

Gli Archetipi (in questo caso specifico quelli degli Dèi Greci) sono “modelli originari” presenti nella psiche, che ognuno di noi riconosce intuitivamente. Attraverso il metodo delle Costellazioni Familiari possiamo osservare come le loro qualità potenzianti e gli aspetti ombra si intrecciano nelle dinamiche che viviamo quotidianamente e lavorare verso una maggiore integrazione.

STANZE

Questa idea nasce da alcune domande iniziali: “Cosa mi abita in questo momento? A cosa dò alloggio più spesso nella mia giornata? Quanto apro e quanto chiudo?” consapevoli che la nostra prima casa è il nostro corpo. Un’esperienza di gruppo aperta a tutti.

Percorsi Individuali

COUNSELING

Un sostegno che fa dell'ascolto empatico il suo fulcro, per riscoprire risorse personali che sono già presenti.

Percorsi individuali

Alcuni Strumenti

Nelle sessioni individuali mi sono di grande aiuto diversi strumenti: Ayurveda, Enneagramma, Albero Genealogico, Albero dei Progetti, Albero delle Relazioni e Albero delle Potenzialità

Proposte

Diffuso in Italia solamente dagli anni ‘80, il Counseling nasce negli Stati Uniti grazie al testo Counseling and Psycotherapy pubblicato nel 1942 da Carl Rogers. 

Uno dei primi campi di applicazione del Counseling, è stato il reinserimento nella società civile dei reduci di guerra, che richiedeva tempistiche e modalità necessariamente più rapide della psicoterapia tradizionale.

Si tratta dunque di un prezioso strumento di sostegno ed orientamento, che apre la strada ad una modalità di relazione d’aiuto che ha due caratteristiche specifiche e fondamentali:

  1. È un processo interattivo fra Counselor e Cliente, incentrato sulla relazione empatica.

    L’ascolto attivo apre domande per comprendere, non per rispondere e, contemporaneamente, offre il silenzio come essere presenti, aperti e disponibili. Il Counseling non è dunque una terapia, ma è essenzialmente una possibilità di condivisione, dove il Cliente resta il protagonista del proprio percorso di consapevolezza.

  2. Offre un sostegno efficace, mirato e breve
    • Efficace non perché offre soluzioni, ma perché sollecita le capacità e le risorse interiori del cliente che sono già presenti e che devono solamente essere ri-orientate.
      Gli strumenti e le tecniche utilizzate possono essere molteplici, ma sempre concordate col Cliente che è da subito in una posizione attiva.
      Ognuno di noi ha una propria saggezza interiore (il daimon socratico), solo che a volte si smarrisce la capacità di stabilire un dialogo con la totalità del proprio essere.
    • Mirato perché pone il focus su bisogni specifici in ambito familiare, comunitario, scolastico, lavorativo, sociosanitario, relazionale, di accompagnamento alla morte ed esistenziale; utile in fasi della vita che riguardano processi decisionali, momenti di spaesamento, scissione e conflitti interiori o, anche, il desiderio di accrescere la propria consapevolezza e di porsi sulla strada della propria personale fioritura.
    • Breve perché in genere si conclude in una decina di incontri individuali, sempre concordati fra Cliente e Counselor in termini di cadenza e numero.
      Il Counseling è, realmente, un modo di ascoltare, un complesso di atteggiamenti e abilità che creano le condizioni per fare emergere risorse personali che sono già disponibili.

    Questo è un esempio delle domande che posso aiutarti ad esplorare (le mie FAQ privilegiate):

    CHI sono io?
    La domanda esistenziale per eccellenza, l’invito socratico a conoscere se stessi per seguire il proprio Senso ed essere autentici.

    DOVE sei?

    Questa è la domanda che Dio pone ad Adamo nel racconto di Genesi.
    Si può declinare come “che posto stai occupando nel mondo?
    Ti senti davvero al tuo posto o sei piuttosto nel ruolo che altri hanno pensato e creato per te?”

    Successivamente Dio chiede a Caino: DOV’E’ tuo fratello?
    Perchè l’uomo è un essere-in-relazione con altri e con l’ambiente, e il modo in cui interagisce con l’altro da sé dice molto di lui.

    QUANDO entro in una reazione automatica, permettendo al “primo io che passa” di prendere le redini, invece di rispondere a ciò che mi accade?

    Da COSA mi lascio condurre?
    COSA ho imparato oggi?

    COME: Agisco in conformità al desiderio che mi abita? (Jacques Lacan).

    PERCHE’ o, ancora meglio, PER CHI faccio ciò che faccio?

    Per chi ha valore comprendere il proprio Senso e acquisire consapevolezza?

Nelle sessioni individuali sono di grande aiuto diversi strumenti approfonditi nel corso degli anni, con un’attenzione sempre mirata alle risposte corporee.

Ayurveda ed Enneagramma offrono importantissime chiavi di lettura per comprendere meglio il cliente e come tende a guardare alla vita.

Poichè ogni individuo è sempre in relazione, è importante approfondire anche l’aspetto sistemico e familiare.

Per questo i playmobil e il disegno dell’albero genealogico offrono un valido supporto per ampliare lo sguardo: l’immagine dell’albero, essendo un disegno spontaneo e non filtrato da proiezioni né ragionamenti, porta alla luce eventuali
connessioni fra il momento che il cliente sta vivendo ed il sistema familiare col suo specifico “mito”.
Il disegno dell’albero genealogico è uno strumento molto versatile e può essere utilizzato per lavorare su diverse aree tematiche: l’Albero dei Progetti a inizio anno per direzionare i nostri intenti e obiettivi; l’Albero delle Relazioni, per esplorare ciò che nelle nostre relazioni di coppia è rimasto in sospeso e raccogliere gli insegnamenti delle persone con cui abbiamo condiviso periodi importanti della nostra vita; l’Albero delle potenzialità, per comprendere che siamo discendenti di persone che, in un modo o nell’altro, ce l’hanno fatta e ci hanno permesso di essere ciò che siamo grazie ai talenti e capacità che abbiamo ereditato.

Non solo: possiamo a nostra volta portare qualcosa che forse è ancora inespresso e che, oltre a fare della nostra vita qualcosa di nuovo, ci rende pionieri di un Sistema Familiare che ha voglia di imparare ed evolvere insieme ai propri discendenti.

Bert Hellinger definiva le Costellazioni Familiari classiche come “un aiuto alla vita”, utili in tutti gli ambiti in cui percepiamo che una sorta di cortocircuito blocca la nostra autentica espressione: professione, relazioni, rapporto col denaro e col successo, salute…
Mettere in scena una dinamica familiare è utile quando percepiamo che qualcosa non fluisce, non ci sentiamo al nostro posto o proviamo un malessere a cui spesso non riusciamo a dare un nome, né una motivazione. Ci aiuta a comprendere cosa sia veramente nostro e cosa invece stiamo ripetendo del passato familiare, in breve a chi e a cosa siamo fedeli.

L’intuizione fondamentale di Bert Hellinger mostra che le dinamiche fra i membri di una famiglia obbediscono a ordini molto particolari e che il sottrarsi a queste “leggi inviolabili” crea disarmonia.

Le Costellazioni Familiari tradizionali mettono in luce che l’appartenenza al sistema familiare ha un prezzo: ciò che ci connette con la famiglia è accettabile e quindi viene vissuto come un bene, il resto non viene visto come accettabile e dunque, per restare connessi con la nostra famiglia ed al suo sistema di valori, contemporaneamente rifiutiamo qualcosa in noi. Se riusciamo ad ampliare lo sguardo e comprendere come anche ciò che viene rifiutato dalla famiglia può essere accettato come un bene, allora cresciamo oltre la nostra famiglia e questo crea armonia.

Col tempo le Costellazioni Familiari si sono evolute ed ampliate ed anche nel mio lavoro ho integrato il Metodo Jan, che scende ancora più in profondità perché prende le mosse dalla Teoria Polivagale di Stephen Porges e parte da una definizione di trauma come “intensità stratificata non elaborata”.

Cosa significa?

Prima di essere qualsiasi cosa, nella vita, siamo figli ed il nutrimento che riceviamo dalle figure di riferimento è costituito da valori, convinzioni, esperienze ed anche singole parole, toni e sguardi che rimangono impressi a livello cellulare. Se tutto questo viene vissuto come “troppo” (troppo intenso, troppo veloce, troppo doloroso…) si può creare una “massa” di energia compressa che non viene scaricata a livello corporeo e che si stratifica nel tempo, fino all’età adulta.

Quando questo avviene si verifica un movimento di fuga o congelamento che ci
disconnette da noi stessi e dall’Amore. L’energia vitale smette di fluire e si creano
disarmonia e ripetizione. Si tratta di profonde dinamiche interiori che riverberano
all’esterno.

Ed è principalmente attraverso l’ascolto del corpo, centrale nelle rappresentazioni
sistemiche, che si osserva come reagiamo a ciò che accade fuori e che ci può riportare ai nostri sensi, al dentro, ad un istinto animale che è ciò che preserva la Vita. In definitiva a stare con ciò che è reale.

Come si lavora in una Rappresentazione Sistemica di Gruppo

Si tratta di uno strumento estremamente pratico, che dà la massima importanza al movimento del corpo, al sentire e, naturalmente, anche alla parola.
Si può partecipare come osservatori, come rappresentanti, o in prima persona portando una propria tematica. All’interno di uno spazio chiamato Campo, i rappresentanti hanno accesso ai vissuti ed al racconto che scorre dentro il proprio Albero genealogico e a quello di ogni persona presente. Assecondando il movimento ed il sentire del corpo, i rappresentanti rendono possibile osservare tutta l’intensità che si è stratificata nel vissuto del sistema familiare e che non è stato possibile elaborare, e come il destino di chi è venuto prima influenzi quello di chi è nato dopo. Le dinamiche familiari prendono forma per poter essere attraversate, prima di tutto a livello corporeo: solo quando si smette di
resistere a quel “troppo” e si è disposti a fare spazio si crea la possibilità di rilassarsi nella pienezza. L’adulto può farlo: può stare di fronte a ciò che c’è, così com’è sentendosi al sicuro e senza sentire il bisogno di tenere tutto sotto controllo.

L’immagine conclusiva di una Rappresentazione riporta integrazione, integrità ed una nuova comprensione che libera, perchè recuperiamo parti di noi che erano rimaste “congelate” e ritroviamo il nostro posto attingendo nuovamente alla nostra energia vitale.

Non c’è una spiegazione scientifica che dimostri come il Campo si attivi. La nostra
esperienza quotidiana ci mette continuamente in relazione con gli altri e con un
ambiente
che è sia territorio che emozioni ed esperienze; vissuti e percepiti a cui
rispondiamo adattandoci nel migliore dei modi grazie ad una parte animale arcaica che gioca ancora un ruolo molto importante nella nostra fisiologia. (E per fortuna, perché è governata da una profonda saggezza finalizzata a preservare la Vita!).

La fisica quantistica ci viene in aiuto: spiegando il fenomeno dell’entanglement sottolinea il profondo legame che si crea fra elementi di un insieme che abbiano condiviso qualsiasi tipo di informazione. Essi rimangono in relazione al di là di tempo e spazio, portando con sé tutte le informazioni specifiche di quel campo: quando cambia qualcosa per un elemento, istantaneamente gli altri elementi dell’insieme cambiano all’unisono, a prescindere dal tempo e luogo in cui questo cambiamento avviene. Ciò fa sì che tutti collaborino e siano al servizio gli uni degli altri per mantenere l’equilibrio e l’armonia del sistema.

“La tua posizione è di privilegio sulla linea del tempo: puoi appoggiarti al passato e abbracciare il futuro. Tu hai il potere della guarigione dell’albero e della linea del tempo” (A. Sali).
Il nostro sistema familiare è vivo, costantemente in movimento e in evoluzione, proprio come un Albero il cui tronco conta innumerevoli anelli al suo interno: sono tutte le esperienze degli antenati che ci sostengono e che, al tempo stesso, sono desiderosi di ricevere nuove storie ed insegnamenti dai discendenti.
Per questo, all’interno della Famiglia, nascono pionieri che aprono nuove strade e che, mentre riconquistano ciò che hanno ereditato dai padri, contemporaneamente illuminano questo lascito di una nuova luce, rendendo possibile nuove e diverse prospettive e visioni. L’albero genealogico entra dunque in Campo, nelle Costellazioni Evolutive, per far emergere le credenze depotenzianti che non permettono alla vita di fluire come vorremmo e che chiedono di essere integrate e trasformate. Si apre un desiderio trasformativo che, riconnettendosi alle radici, si muove verso un nuovo Racconto.
“Cura la tua unicità come il fiore più prezioso dell’Albero. Tu sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati”.

La forza delle rappresentazioni sistemiche risiede nel fatto che il Campo rende sempre “tridimensionali” le dinamiche che vogliamo osservare e dunque si possono rappresentare sia membri del sistema familiare, sia energie ed anche, come in questo caso, Archetipi.

Trattandosi di modelli originari, immagini primordiali a cui tutti possiamo attingere perché le riconosciamo dentro di noi, gli Archetipi degli Dei ci mostrano in modo molto chiaro le diverse istanze che ci abitano, le risorse a cui possiamo attingere e che possiamo ritrovare ed integrare nel presente, per esprimere pienamente tutti gli aspetti della nostra personalità e sentirci meno frammentati.

Nel lavoro che propongo trovo quindi estremamente efficace utilizzare gli Archetipi delle Dee e degli Dei Greci nei loro aspetti di luci ed ombre per osservare come questi si esprimono nella nostra vita quotidiana e nelle relazioni che intrecciamo.

Stanze è un’idea che avevo in mente da qualche tempo e che ha preso forma uscendo e passeggiando all’aperto. Legando quindi da subito un dentro e un fuori.

Ha molto a che fare con la mia storia: la mia camera di bambina che diventava rifugio e gabbia; le stanze della casa dei nonni materni che erano dei mondi e la nonna paterna che ha fatto delle stanze affittate il suo lavoro e la sua vita.

Una stanza può essere abitata, occupata, vissuta, spoglia, arredata, di passaggio, calda, fredda e così via. Diventa metafora perfetta di come abitiamo lo spazio intorno e dentro di noi. Ci sono luoghi interiori che frequentiamo poco o tantissimo, che arrediamo minuziosamente o che abbiamo chiuso a chiave da tempo. La Bella e la Bestia o Barbablù e molti altri racconti fanno riferimento a quelle stanze della casa in cui preferiamo non entrare o in cui non ci è permesso entrare.

Come Counselor propongo Stanze come gruppo aperto, a cadenza mensile, in cui poter osservare e, se lo si desidera, condividere, i vissuti che ci abitano e ciò che abitiamo, come ci muoviamo da una “stanza” all’altra, parlando di solitudine e relazioni, di presenze e assenze, di accoglienza e chiusura.

Il Tuo Percorso

Cosa è richiesto per iniziare? Intenzione, azione, fiducia, tempo
“Posso perdere una battaglia, ma non perderò mai un minuto” ( Napoleone Bonaparte)
Scegliere cosa è importante e prioritario nella tua vita è il motore fondamentale per passare all’azione e decidere di riappropriarsi del proprio potenziale.
“Ama la goccia che fa traboccare il vaso. E’ nascosto lì dentro ogni bel cambiamento”.
Le situazioni più spinose possono spesso generare nuove prospettive; contattami e raccontami cosa ti anima, possiamo trovare insieme il percorso adatto a te.
“Non abbiate paura delle conseguenze; di felicità non è mai morto nessuno”
A volte si ha la sensazione di non trovare una via d’uscita. Posso accompagnarti e sostenerti nella riscoperta di risorse che sono tue da sempre...occorre solo avere un nuovo sguardo.
“Ma tra la partenza e il traguardo in mezzo c’è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno, silenziosamente costruire e sapere rinunciare alla perfezione” ( Niccolò Fabi)
Pessoa scrive che una delle nostre certezze è che abbiamo bisogno di continuare, perché in fin dei conti, è “nel frattempo” che accadono le cose migliori.

Percorsi Online

E' possibile concordare sessioni individuali di Counseling e Lettura dell'Albero genealogico online, via skype, telegram o altra piattaforma che potremo valutare insieme.

Benvenuto/a!

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